ZEROCALCARE, presi per la GOLA e non solo di... LUNEDÌ.
“La profezia dell'armadillo – Colore 8-bit” consacra il successo di Zerocalcare e viene ristampata più volte in poco tempo. Anche il blog, curato dall'Autore, riceve un'ottima accoglienza da parte dei visitatori. I fumetti, inseriti sempre di lunedì, ma spesso non a regolare cadenza settimanale, vengono presi d'assalto ogni giorno da una folla di fan, molti dei quali rilasciano commenti favorevolissimi (qualche storia riesce ad ottenere 75.000 “I like (mi piace)!”
La Bao Publishing, favorevolmente impressionata da “La profezia dell'armadillo” prodotta nel 2011 da Makkox, già verso la fine dello stesso anno contatta Zerocalcare e gli propone di fare un libro a fumetti con un'unica storia. L'Autore accetta e così nasce “Un polpo alla gola”.
“UN POLPO ALLA GOLA”
(Edizioni BAO Publishing, Milano 2012)
È il secondo libro a fumetti di Zerocalcare. Non è formato, come per il precedente, da brevi racconti, tratti dal blog, ma di una lunga storia che si sviluppa in tre periodi diversi della vita dell'artista, con alcune drammatiche sorprese finali.
Istituto scolastico Voltaire, immerso nel verde e circondato da un bosco. Zero ha 7 anni e una grande paura di fare una brutta figura con i compagni di classe, perché il giorno precedente non ha potuto vedere l'ultima puntata del cartone animato “I cavalieri dello Zodiaco”, costretto dalla mamma ad uscire per comprare le scarpe. Lo salva, in cambio dell'uso del game boy durante la prima ora di lezione, l'amico Secco, il quale però si fa sorprendere da Madame Arbizzati, arcigna e occhialuta insegnante, che sequestra il giocattolo. Durante la ricreazione, per passare il tempo, Secco sfida Zero a superare un divieto, cioè saltare la staccionata ed andare nel bosco, avendo come testimone la compagna Sarah, allettata dal poter entrare in possesso della chiave del diario segreto dell'odiosa Giulia Cometti. Elusa la sorveglianza del giovane guardiano Stephan (figlio del preside), dell'avvenente aiutante Alexandra e del cupo sfregiato giardiniere Pino, i tre amici s'inoltrano nel bosco dove con sorpresa trovano un teschio. Tra le varie ipotesi prende il sopravvento quella di Sarah: deve trattarsi di un bambino addentratosi nel bosco e divorato da un lupo. Tornati a scuola, Zero racconta, ingigantedola, la scoperta ai compagni Eduardo, un tipino benestante che si dà delle arie, e Corrado, un bullo grassoccio ed attaccabrighe. Viene anche sentito dalla maestra Arbizzati, che minacciosa gli chiede se è stato nel bosco. Il nostro, spaventato dalla sicura punizione del preside e convinto che invece le femmine la fanno sempre franca, dice di aver sentito tutto da Sarah. La bimba viene aspramente rimproverata dal capo istituto, poi rabbuiata raggiunge i compagni, convinta che a fare la spia sia stata l'infame Giulia Cometti. Zero, per calcolo, la sostiene, ma prova vergogna e sente un groppo alla gola, è il “polpo del rimorso”.
Intanto, mantenendo la promessa, Secco trafuga la chiave del diario segreto di Giulia, la consegna a Sarah che appende alcune pagine nell'atrio della scuola, dove tutti apprendono dell'amore segreto della bambina per “il tenebroso”. Giulia viene schernita da tutti mentre Zero è sempre perseguitato dal rimorso.
Portando a passeggiare il cane nel bosco anche il giardiniere Pino s'imbatte nel teschio (immagine a fianco).
Nove anni dopo, all'inizio del nuovo anno scolastico, Zero e Secco devono affrontare la “grande prova” per non essere estromessi dal gruppo. Il saccente Eduardo li rimprovera per essere gli ultimi e spiega loro che la prova, riservata solo ai maschi, consiste nell'entrare nella vecchia casa abbandonata in fondo al bosco e tornare con dei trofei come prova. I due amici rincontrano il mastodontico Corrado, diventato sempre più irascibile, la Giulia Cometti sempre perseguitata dalla brutta figura del bel tenebroso, il sorvegliante Stephan che, lasciato da Alexandra andata via, si mostra facilmente irascibile, madame Arbizzati che cerca di spiegare il carattere di Stephan con le sue tristi esperienze di vita, fatte di abbandoni continui da parte di coloro a cui vuol bene: prima la madre separatasi e fuggita quando era ancora un bimbo; poi il turbolento compagno Balestra, abituato a scappare da casa, e un giorno misteriosamente scomparso senza fare più ritorno; ora, dopo anni di fidanzamento, Alexandra andata chissà dove. Allo scettico ragazzo Secco, la maestra impartisce un ammonimento: “Non essere presuntuoso, Secco! Ti voglio vedere tra dieci anni! Ricorda: nessuno guarisce dalla propria infanzia!” Arriva il momento di recarsi nella casa abbandonata, ma capita un imprevisto: si manifesta all'improvviso Sarah, che pretende di essere presente anche lei. Aperta la scalcinata porta(vedere immagine a lato), si ritrovano in un androne, ma devono salire, passando su una scala fradicia e bucata, al primo piano, dove entrano nella stanza dei trofei trovando pareti e pavimento colmi di foto e riviste porno, “realtà dolorosa e umiliante dell'adolescenza (Secco)”. Messi negli zaini alcuni “trofei” i ragazzi ridiscendono, alcuni scalini di legno fradicio cedono e Zero cade nel chiuso e buio sottoscala. La situazione appare drammatica, ma l'improvviso intervento di Corrado munito d'ascia permette al nostro di uscire e, aiutato perché zoppicante da Secco e Sarah, far ritorno a scuola con in mano un giocattolo, un Jeeg Robot molto di moda in Italia all'inizio degli anni ottanta, trovato a tentoni nel sottoscala. Zero viene soccorso e curato subito dalla maestra Arbizzati, la quale però, come di consuetudine, gli sequestra il giocattolo.
Dodici anni dopo il ventottenne Zerocalcare in piena notte, mentre sta vedendo la serie tv preferita, riceve dall'amico Secco la telefonata con l'annuncio della morte della maestra Arbizzati. L'indomani ai funerali sono presenti anche il vecchio preside, suo figlio Stephen e il giardiniere Pino. Secco e Zero sono vestiti in modo casual, in quanto non vogliono entrare in chiesa, ma l'intervento deciso di Sarah fa cambiare loro idea. Arrivano anche Eduardo, vestito alla moda, Giulia Cometti, sempre accigliata, e, scortato dalle guardie e dietro permesso carcerario di tre ore, Corrado.
Dopo il funerale Stephen saluta i ragazzi e l'invita a venire all'istituto nel pomeriggio per essere presenti all'apertura dell'armadietto dell'Arbizzati. I cinque decidono di andare a pranzare insieme, raccontano cosa fanno nella vita: Eduardo lavora in banca, Giulia attualmente è disoccupata, Sarah ha un contratto a termine, Secco è nel “settore dei pronostici”, Zero impartisce ripetizioni e fa dei disegni su un blog personale.
Arriva il momento fatidico, il vecchio preside apre l'armadietto della maestra defunta e, con grande stupore di tutti, fuoriscono con fragore tutti gli oggetti da lei sequestrati ai ragazzi durante la sua lunga carriera educativa. Fra di essi vi sono anche il Jeeg Robot trovato da Zero ed una lettera d'amore che viene aperta da Secco e che rivela che il bel tenebroso amato da Giulia era Corrado. A nulla vale il pianto di disappunto della Cometti, che grida verso i vecchi compagni accusandoli di essere stati la rovina della sua vita e di quella di Corrado e se ne va sbattendo la porta. Mentre anche gli altri ragazzi escono dalla scuola, vengono fermati dal giardiniere Pino che confessa loro di aver trovato il teschio nel bosco ma di aver insabbiato tutto, dietro pressioni del preside. Secco lo accusa di entrarci sia nella scomparsa del bimbo, sia in quella di Alexandra, ma il giardiniere li zittisce affermando che non è vero niente e che la giovane si era licenziata andando a vivere in un'altra zona di Roma. Avuto l'indirizzo, i quattro vi si recano con l'auto della madre di Zero e scoprono che la realtà è molto semplice: Alexandra se ne è andata dall'istituto perché il preside non la riteneva all'altezza del figlio e le stava rendendo la vita difficile. Delusi Zero, Secco e Sarah tornano alla macchina, trovano il finestrino rotto e, cosa strana, la scomparsa dall'interno solo del Jeeg Robot. Vogliono scoprire l'arcano e tornano di notte nel bosco dell'istituto Voltaire (vedere immagine), vi trovano la vecchia casa demolita con una ruspa a fianco. Vengono sorpresi da un metronotte che afferra Sarah, soccorsa subito da Zero che ha la peggio. Richiamati dagli schiamazzi intervengono il preside e Stephen, il quale convince il metronotte a lasciarli andar via. Sulla via del ritorno Sarah ringrazia Zero per essere intervenuto, il giovane si fa finalmente coraggio e le rivela che è stato lui da bambino, e non Giulia Cometti, a tradirla dicendo che era andata nel bosco. Sarah, dopo un attimo di perplessità, ci ride sopra in quanto ha sempre odiato la compagna. Rinfrancato Zero la invita ad uscire con lui, ma l'amica lo stoppa rivelandogli di essere lesbica.
Tutto concluso? (Chi non vuole perdersi la sorpresa, legga il fumetto senza andare oltre).
Ruggenti anni '80. Stephen conduce nella casa abbandonata nel bosco lo scapestrato amico Balestra, il quale va a nascondere nel locale superiore riviste porno e foto erotiche, rubate al cugino. Stephen ha portato con sé un Jeeg Robot, regalo della madre a cui tiene, prima che il padre preside getti via tutti i suoi giocattoli considerandolo ormai grande. Balestra irritato gli prende il robot scagliandolo via ed esso finisce in un buco della vecchia scala. Deriso ed irritato, Stephen strattona l'amico che, urtando la decrepita balaustra, cade di sotto e muore sul colpo. Impaurito e disperato il ragazzo trascina il corpo dell'amico nel bosco e lo sotterra.
Strazianti anni '10. Tutto torna alla “normalità”: Zero al suo blog; Secco alle sue scommesse; Sarah al lavoro precario; Giulia tra i suoi ricordi; Eduardo a far le compere con la madre; Corrado, approfittando del permesso per il funerale, ad attuare una... rocambolesca evasione
Prendendo spunto da alcuni episodi accadutogli da bambino, come il teschio, probabilmente di un cane, rinvenuto in un bosco insieme a dei compagni, e come la spinta data ad un altro ragazzino per una questione di cestini della merenda con conseguente caduta, rottura di una vertebra e svenimento, Zerocalcare scrive e disegna per la BAO una storia intrisa di misteri, umorismo, cattiverie infantili che possono segnare l'esistenza, sensi di colpa, amicizie e rivalità.
L'omicidio accidentale descritto nel finale aleggia, come un giallo misterioso, durante i tre periodi di vita dei protagonisti. Ma, come già avvenuto ne “La profezia dell'Armadillo”, i lettori ritrovano gli espedienti narrativi cari a Zerocalcare, le materializzazioni delle sue ansie, dei desideri e dei rimorsi. L'armadillo viene nella storia sostituito da un altro animale, un polpo che non dà però consigli ma, ben stretto attorno al collo del protagonista (vedere immagine), riporta costantemente in luce i sensi di colpa per una bugia, detta da bambino, che tanti danni ha procurato ad altre persone. Personaggi realmente vissuti o appartenenti alla cultura popolare assorbita dai fumetti, cartoni animati e fiabe, sono pronti a dare consigli, spesso contrastanti, a Zerocalcare. Il saggio e buono David Gnomo (personaggio di una serie televisiva animata spagnola) o il maialino Gimmi, il più laborioso e previdente dei tre porcellini disneyani, cercano di consigliarlo, a volte inutilmente. Il nostro si trova combattuto tra il bene, personificato dal supereroe inglese He-Man, ed il male, incarnato dal losco Dart Fener della saga cinematografica “Guerre stellari”, e per vigliaccheria sceglie mentendo di sacrificare Sarah. A sedici anni Zero ha, come tutti, i propri miti generazionali: il cantautore statunitense Kurt Cobain (1967-1994) deluso, eroinomane e morto suicida e quello inglese Joe Strummer (1952-2002) sempre pronto all'azione; il famoso Che Guevara (1928-1967) che incessantemente incita il popolo alla rivolta. Eppure ha maggior presa sul ragazzo una “suora orsolina coi baffi da pesce gatto”, che nel suo immaginario lo rimprovera per i propositi impuri di prendere le riviste porno e, quando Zero precipita nell'oscuro sottoscala, lo schernisce prospettandogli la punizione divina.
Tutta la storia ha un percorso lineare, costellata da momenti molto comici sin dall'inizio (basti vedere il linguaggio, impossibilmente colto per la loro età, tra i bimbi Zero e Sarah nelle primissime pagine) e da vicende (come la bugia detta per paura con conseguente senso di colpa, il sequestro da parte dell'insegnante dei nostri giochi - ricordate le figurine, i pupazzetti o i fumetti? -, la scoperta della sessualità con imbarazzi moralistici), che, avendo interessato una moltitudine di persone appartenenti anche a generazioni diverse, ci fanno sentire l'artista come un compagno di vita e d'esperienza.
Zerocalcare mostra uno stile più maturo, cura molto i primi piani dei personaggi e le loro espressioni, che richiamano quelle dei manga. Un'ottima influenza viene esercitata da certo fumetto realistico-caricaturale francese, di cui l'Artista è ottimo conoscitore. Nella memoria restano ben impressi anche i disegni a tutta pagina con i bimbi nel bosco, con il giardiniere Pino (ripreso dal basso) mentre si china a prendere il teschio durante una notte di bufera, con la panoramica aerea dell'istituto Voltaire e con la visione della casa abbandonata mentre i tre amici s'avvicinano. Ben riuscito l'espediente narrativo di svelare il giallo “solo” ai lettori, mentre i protagonisti restano all'oscuro di tutto.
Il libro è stato molto ben accolto dai lettori, arrivando ad oggi alla 12ª ristampa. Ha avuto tre diverse versioni della copertina, quella “regular” con Zero bambino, una seconda “variant” (vedere a fianco) con il protagonista adolescente (1.000 copie) e l'ultima “nerd” con l'Autore giovane davanti al computer (solo 500 copie in occasione della manifestazione “Lucca Comics & Games 2012”).
Tutte le immagini e le frasi riportate virgolettate sono © Michele Rech (Zerocalcare) e Bao Publishing. Vengono utilizzate da questo sito solo a fini culturali e divulgativi.
“OGNI MALEDETTO LUNEDÌ su due”
(Edizioni Bao Publishing, Milano 2013)
Terzo libro di Michele Rech (in arte Zerocalcare), edito nel 2013 dalla Bao Publishing di Milano, è composto dalle storie disegnate apparse sul blog www.zerocalcare.it dal 21 novembre 2011 al 18 febbraio 2013, e precisamente da “Inverno 1” a “I vecchi che usano il PC”, con l'intermezzo di un racconto a colori di 5 tavole “A.F.A.B.” (acronimo di Alliances Formed, Allianes Broken – alleanze formate e alleanze rotte) riguardante un'esperienza capitata durante il G8 di Genova 2001 e di una lunga storia metaforica inedita di 40 pagine colorate, che si dipana, a brani, lungo tutto il libro e che riassumiamo in breve.
Su un transatlantico, pieno di varia umanità, dai benestanti in prima classe ai poveri nella stiva, si trovano anche Zero e Secco. Devono fare i compiti di matematica, non ci riecono ma non se ne preoccupano, si arrangeranno copiandoli il giorno dopo. La navigazione procede tranquilla, i due si divertono con la PlayStation, hanno gli stessi idoli musicali, si fidano del bravo comandante della nave e del lungo viaggio. Ma la collisione con un iceberg fa ritrovare i sopravissuti di notte in mare aggrappati ai pochi resti dell'imbarcazione. Un'enorme balena fa strage dei superstiti e il capitano si rivela un incompetente. Zero e l'Armadillo dapprima afferrano un pezzo di legno (vedere immagine sottostante), poi riescono a salire su una zattera, seguiti a distanza anche dal naufrago Secco. Non riescono a capire dove siano, che direzione prendere o chi possa salvarli, ma l'importante è stare a galla.
Metafora amara della condizione di una generazione, che ha creduto di essere ben guidata e si ritrova, nel naufragio dell'esistenza, a sopravvivere senza alcuna certezza, prospettiva o direzione. Gli appigli sono pochi, ad uno di essi è riuscito ad aggrapparsi Zero che assiste, disperato, a coloro che non ce l'hanno fatta e sono andati a fondo.
Il tragico racconto del naufragio presenta, com'è nelle abitudini artistiche di Zerocalcare, qualche breve intermezzo comico, come l'esilarante colloquio di lavoro con falso curriculum (avvenimento che certamente avrà interessato chissà quanti coetanei del nostro e che merita di essere riportato a fianco) o l'incontro fondamentale con Makkox.
Il resto del volume presenta gli eventi quotidiani, successi a Zerocalcare in vari momenti della vita e messi sul blog (con frequenza irregolare) nel giorno scelto del lunedì.
Vi sono avvenimenti successi da bambino con ripercussioni odierne. A 6 anni in casa di amici di campagna Zero ruba un castorino di giada, preso dal rimorso lo nasconde, se ne ricorda solo oggi, mentre viene tartassato da vari inconvenienti, come la rottura della caldaia, le gomme forate, il morbillo ecc.. E se fosse “la maledizione del castoro di giada”?
Alle elementari Zero prova tanto odio verso Corrado, un compagno grasso e tronfio, da essere tentato di colpirlo con le forbici, per fortuna fermato dalla coscienza personalizzata dal Topo Splinter, saggio maestro orientale delle Tartarughe Ninja, che gli consiglia di sedere sulla riva del fiume ed aspettare che passi il cadavere del nemico. Oggi, seduto davanti al computer Zero scopre con rabbia che Corrado è diventato paleontologo (professione da lui desiderata) e fidanzato con Veruska, la sua prima infatuazione da bambino.
C'è l'episodio avvenuto nella prima giovinezza (“A.F.A.B.”), quando diciassettenne, insieme ai compagni Secco e Greta, fuggono lungo un carruggio di Genova, per sfuggire ai disordini avvenuti durante il G8 del 2001. Sono rinfrancati nell'incontrare alcune guardie forestali, che li malmenano ritenendoli degli eversivi. Sfuggiti, si rintanano in un luogo isolato giurando di non raccontare il fatto almeno per dieci anni.
Infine molti avvenimenti tragicomici recenti capitati all'Autore: i panni lasciati in lavatrice da una settimana (con conseguente nascita di muffe e germi) perché è inverno e sul terrazzo fa troppo freddo (“Inverno/1”); la grande impresa di uscire dal letto ed entrare nella doccia con il freddo pungente (“Inverno/2”); le rampogne fatte ad un ragazzino, durante le ripetizioni private, perché guarda la serie tv “Romanzo criminale”, e che Zero vorrebbe indirizzare verso i propri beniamini adolescenziali (come “L'Uomo Tigre”, “I cavalieri dello Zodiaco”, “Ken il guerriero”); le bollette ammucchiate su un mobiletto e non pagate, con rimproveri da parte di mamma Lady Cocca; le pile scariche del telecomando con l'impossibilità di cambiarle in quanto non ce ne sono altre in casa e, a causa dell'ora ormai tarda, con i negozi ormai tutti chiusi.
Zerocalcare non risparmia sottili critiche ai mezzi di locomozione (“Trenitaja”) e ai mezzi d'informazione (“Repubblicapuntoitte”); compie comiche riflessioni sulle proprie debolezze fisiche (“Ipocondria” e “Aspettando Pollòt”) e comportamentali (“Insonnia”, “La fascia oraria delle Bermude” e “Time out”) tornando spesso sulla difficoltà di poter far fronte ai propri impegni: pubblicare una nuova storia ogni (maledetto) lunedì, occuparsi del libro in uscita, rispondere alle mail dei tanti ammiratori e di alcuni detrattori; affronta uno scontro generazionale in una storia che riguarda una gran parte degli over sessantenni. Infatti nel bellissimo “I vecchi che usano il PC” il nostro viene chiamato al telefono dalla mamma Lady Cocca, la quale ha un problema con il computer e chiede aiuto. Zero, dapprima calmo, cerca di spiegarglielo, ma finisce su tutte le furie quando a più riprese non riesce a farsi capire. Le sue grida vengono sentite dagli anziani condomini del piano di sotto che lo prendono per un indemoniato. Una sera successiva è però il giovane che ricorre all' “antica sapienza contadina” della madre, per chiederle come fare peraccendere il forno della cucina.
Accadimenti infantili raccontati con melanconico umorismo; storie di vita quotidiana in cui molti coetanei si sentono coinvolti e che possono servire a tanti genitori per cercare di comprendere le molteplici inquietudini dell'ultima generazione giovanile; episodi che spingono il lettore adulto a sorridere amaramente ed a riflettere sulle manchevolezze e colpe della nostra moderna società.
Tutte le immagini e le frasi tratte dal fumetto e riportate virgolettate sono © Michele Rech (Zerocalcare) e Bao Publishing. Vengono utilizzate da questo sito solo a fini culturali e divulgativi.
Tutte le immagini sottostanti sono particolari tratti da "Un polpo alla gola" e "Ogni maledetto lunedì su due" © Michele Rech (Zerocalcare) e Bao Publishing. I volumi sono disponibili e possono essere richiesti direttamente alla Casa editrice.
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