ANTARTIDE – I primi rari francobolli (parte 1ª).

ANTARTIDE – I primi rari francobolli    (parte 1ª).

ANTARTIDE – I primi rari francobolli   (parte 1ª).

Quando si parla di POLO SUD a tutti vengono subito in mente le grandi distese di ghiacci ed i pinguini. Molte persone sanno che in Antartide vi sono stazioni polari, appartenenti a diverse Nazioni, in cui scienziati eseguono ricerche ed esperimenti. Solo gli appassionati ed i collezionisti sono al corrente che, in un posto così poco ospitale per l'uomo, esistono anche gli uffici postali e che i primi francobolli utilizzati “in loco” risalgono addirittura al periodo 1908/1914. Questo Circolo cercherà in alcuni articoli di far conoscere questa appassionante avventura storico-filatelica, ponendo anche degli interrogativi, che speriamo poter risolvere, sui primi rari francobolli.

BREVE STORIA sino al 1909.

Verso l'Antartide.

Si deve agli antichi greci il termine antartico (ἀνταρκτικός - antarktikós), avente il significato di “opposto all'Artide”. L'astronomo e geografo Tolomeo (100 – 175 d.C.) ipotizza l'esistenza di una “terra australis”, cioè un continente al sud del mondo che possa equilibrare le terre esistenti al nord e permettere al pianeta Terra di stare in equilibrio. Le mappe sino alla fine del XVII secolo riportano questo misterioso continente ritenuto di grandi dimensioni.

L'esploratore e cartografo inglese James Cook (1728-1779), comandante della nave HMS Resolution (vedere francobollo a fianco), tra il 1773 e 1774 è il primo a superare il Circolo polare antartico e ad arrivare a 120 Km dalla costa del nuovo continente, ma deve desistere nell'andare oltre per le avverse condizioni climatiche.

Nel 1820 diverse spedizioni si avvicinano sempre più al Polo Sud: il capitano russo Fabian Gottlieb T. Von Bellingshausen (1778-1852) giunge a soli 32 Km dalle coste antartiche; pochi giorni dopo è la volta del britannico Edward Bransfield (1785-1852), capitano della Royal Navy; verso la fine dell'anno giunge il navigatore statunitense Nathaniel B. Palmer, cacciatore di foche. Viene considerato l'altro statunitense John Davis il primo uomo a mettere piede sulla terraferma dell'Antartide occidentale il 7/2/1821.

Seguiranno numerose altre spedizioni dettate da interessi scientifici ed economici, organizzate da varie nazioni con l'intento di diventare future padrone di nuovi territori.

Gli ultimi anni del XIX secolo aprono il ventennio noto come “il periodo eroico dell'esplorazione antartica”. La spedizione belga del 1897/1899, al comando di Adrien V.J. de Gerlache, ufficiale di marina ed esploratore, è la prima attuata a fini scientifici. L'equipaggio trascorre un inverno nel continente, costeggiando la penisola antartica e sbarcando su diverse sue isole. Tra i membri della spedizione vi sono diversi stranieri, tra cui il giovane norvegese Roald E.G. AMUNDSEN (1878-1928), destinato a futuri successi. Nello stesso periodo (1898/1900) un altro norvegese Carsten Borchgrevink, grazie ai finanziamenti di un editore londinese, con un equipaggio di 29 uomini torna in Antartide, dove già nel 1895, primo in assoluto, è riuscito a sbarcare in una insenatura di Cape Adare, un promontorio della Victoria Land che si affaccia sul mare di Ross. Nello stesso posto adesso Borchgrevink costruisce due rifugi, trascorre l'inverno, stabilisce il record per la latitudine meridionale raggiunta dall'uomo (78° 50' S). Al ritorno in Inghilterra viene snobbato dalla Royal Geographical Society, che sta preparando una propria spedizione. 

Infatti è all'alba del XX secolo che inizia la grande avventura dell'uomo per l'esplorazione dell'intero continente e per piantare per primi la bandiera della propria patria sul Polo Sud magnetico (posizione mutevole nel tempo in base al cambiamento del campo magnetico terrestre) e sul Polo Sud geografico (estremo punto meridionale dell'asse terrestre, opposto esattamente a quello del Polo Nord).

Robert Falcon SCOTT e la Spedizione DISCOVERY (1901/1904)

Le londinesi Royal Geographical Society e Royal Society, associazioni britanniche con fini di ricerca geografica e scientifica, sono molto interessate all'ultimo continente ancora da esplorare. Nel 1900 viene scelto il giovane ufficiale di marina Robert Falcon Scott (1868-1912) a compiere la missione denominata “British National Antarctic Expedition” (a fianco un francobollo con l'immagine dell'esploratore) . A bordo della nave Discovery e con 48 membri dell'equipaggio, il comandante Scott parte dall'Isola di Wight (UK) il 6 agosto 1901 e giunge in Nuova Zelanda il 29 novembre. Effettuati gli ultimi preparativi, il 21 dicembre si fa rotta verso le coste antartiche e il 9 gennaio 1902 si sosta a Cape Adare, un promontorio che si affaccia sul mare di Ross, per approdare poco dopo sull'Isola di Ross. Vengono effettuati rilievi geografici con l'avvistamento di una nuova costiera, chiamata “King Edward VII Land” in onore del re inglese.Alla ricerca di un posto adatto per trascorrere il rigido inverno antartico (maggio/agosto) Scott considera buono quello trovato nel canale McMurdo e successivamente denominato “Winter Quarters Bay (Baia del rifugio invernale)”. Viene costruito un rifugio per ogni evenienza sulla penisola rocciosa di Hut Point (a fianco un francobollo con il rifugio e la nave) . Nell'attesa di potersi addentrare nell'interno del Polo Sud, gli uomini di Scott procedono alle ricerche scientifiche ed alla preparazione della spedizione con i dovuti equipaggiamenti e con l'addestramento dei cani da slitta. Il 2 novembre 1902 SCOTT, accompagnato dall'amico esploratore Ernest H. Shackleton (1874-1922) e da Edward A. Wilson, esploratore e medico zoologo, lasciano il campo base e s'inoltrano sul mare ghiacciato di Ross, intenzionati ad andare il più lontano possibile, con il sogno di raggiungere il Polo Sud geografico. Sono coadiuvati dai cani da slitta e da gruppi di supporto. Ma gl'imprevisti non si fanno attendere: l'asperità dei luoghi, l'utilizzo errato dei cani, l'errata previsione delle provviste, il rischio di congelamento, i disturbi fisici dovuti all'inizio di scorbuto, costringono alcuni esploratori (tra cui Shackleton) a fermarsi. Scott e Wilson proseguono, stabilendo il record della più elevata latitudine meridionale raggiunta dall'uomo (82°11'S), ma infine esausti tornano indietro raggiungendo la nave il 3 febbraio 1903, dopo aver percorso 1.545 Km in 93 giorni.

Nel frattempo il brigantino Morning raggiunge Hut Point con nuovi rifornimenti. Essendo la nave Discovery bloccata tra i ghiacci della banchisa, Scott viene autorizzato a rimanere in Antartide per un altro anno, mentre il brigantino torna in Nuova Zelanda, trasportando alcuni membri della spedizione in non perfette condizioni fisiche, tra cui, su disposizione di Scott, il recalcitrante Shackleton.

Trascorso il nuovo inverno antartico Scott procede con l'esplorazione di nuovi territori, con la scalata delle impervie Western Montains, il passaggio per la Victoria Land (Terra della Regina Vittoria), il tentativo di raggiungere per primo almeno il Polo Sud magnetico. Le sfavorevoli condizioni climatiche, con il terribile vento blizzard a farla da padrone, e la perdita delle tavole di orientamento e parte delle provviste, costringono nuovamente Scott a tornare alla base, che viene raggiunta il 24 dicembre. Con enorme delusione si assiste alla permanenza della nave Discovery bloccata tra i ghiacci. (Nella piantina a fianco i territori dell'Antartide delle prime esplorazioni. Notare a sinistra di "Ross Ice Shelf - piattaforma ghicciata del mare di Ross" l'indicazione "Edward VII Peninsula - in origine denominata King Edward VII Land" e a destra il grande territorio della "Victoria Land - Terra della Regina Vittoria"). 

Il 5 gennaio 1904 il brigantino Morning e la nave baleniera Terra Nova arrivano a Hut Point con l'ordine di far rientrare tutti gli uomini della spedizione antartica in patria, lasciando la Discovery al suo destino, qualora non si fosse riusciti a liberarla dai ghiacci entro il 25 febbraio successivo. Trasportati, sulle imbarcazioni sopraggiunte, tutti gli strumenti e i campioni scientifici, i tre comandanti cercano con ogni mezzo di liberare la Discovery. Ci riescono, anche grazie all'uso mirato di esplosivi, il 16 febbraio; il giorno dopo inizia il viaggio di ritorno in Nuova Zelanda e il 10 settembre 1904 infine si raggiunge la Gran Bretagna.

Ernest Henry SHACKLETON e la Spedizione NIMROD (1907/1909)

Shackleton, fatto rimpatriare nel 1903 da Scott per questioni di salute, sogna di poter dimostrare il suo valore, organizzando una propria spedizione nell'Antartide e raggiungendo per primo il Polo Sud geografico e magnetico. Gli occorre diverso tempo per reperire i finanziamenti necessari e una nave adatta per la missione. A causa della scarsità di fondi, si deve accontentare di rimettere in sesto la Nimrod, un veliero già utilizzato per la caccia alle foche (a fianco in un francobollo) , riadattandolo a goletta con motore a vapore. Soltanto nel febbraio 1907 Shackleton può annunciare la sua missione e intende, per praticità, riutilizzare le precedenti strutture, lasciate in Antartide da Scott, ma questi reclama i propri diritti sulle zone già perlustrate, compresa la Terra della Regina Vittoria, dove sarebbe localizzato il Polo Sud magnetico.

La Nimrod lascia la Gran Bretagna nell'agosto 1907, fa sosta in Nuova Zelanda (dove tra l'altro viene approntato un francobollo ad hoc) ed il 1° gennaio 1908 fa rotta verso la barriera del mare di Ross,cercando di raggiungere la Edward VII Land (la Terra di Re Edoardo VII). La concreta possibilità di rimanere intrappolato nella banchisa impone a Shackleton, sebbene avesse promesso il contrario, di infrangere la parola data a Scott e dirigersi verso la vecchia base di Hut Point sull'isola di Ross. Trova un ottimo approdo a Capo Royds, situato a 32 Km più a nord del rifugio dell'ex amico, e nel febbraio 1908 costruisce un accogliente campo base. Ai primi di marzo una spedizione scala il Monte Erebus (3.795 mt), il vulcano attivo dell'isola di Ross.

Durante l'inverno antartico si studiano tutti gli accorgimenti per poter raggiungere il Polo Sud geografico e magnetico e viene preparato il libro “Aurora Australis”, interamente scritto, illustrato, stampato (in un centinaio di copie) e rilegato dai componenti la spedizione.

Finalmente giunge il momento delle grandi imprese. Nel settembre 1908 un gruppo, formato dal geologo australiano Edgeworth David e dagli esploratori britannici Douglas Mawson e Alistair Mackay, esplora la frastagliata costa della Terra della Regina Vittoria e si dirige a nord-ovest verso la presunta posizione del Polo Sud magnetico. Dopo numerose vicissitudini il gruppo raggiunge la meta il 17 gennaio 1909 e sul posto (72° 25'S 155° 16'E), situato ad una altitudine di 2.213 m, viene issata la bandiera dell'Impero britannico (nel francobollo a fianco i tre esploratori nel felice momento della loro storica impresa). Anche il ritorno si presenta difficoltoso per la carenza di provviste, ma fortunatamente la spedizione riesce a raggiungere la costa, dove sopraggiunge in soccorso la nave Nimrod.

Nel frattempo un altro gruppo (formato dai britannici SHACKLETON, Eric Stewart MARSHALL, James Boyd ADAMS e John Robert Francis WILD) si prepara all'impresa più strepitosa: raggiungere, per primo al mondo, il Polo Sud geografico e farcela in 90 giorni.

Accompagnata da 4 pony, animali ritenuti resistenti al freddo e al trasporto delle slitte con viveri ed equipaggiamento, la spedizione si mette in marcia il 29 ottobre 1908. Il percorso iniziale si presenta agevole e il record della più elevata latitudine meridionale, stabilito da Scott nel 1903, viene superato il 26 novembre. La perdita di 3 pony durante la marcia non demoralizza il gruppo, rincuorato nel trovare alle pendici dell'impervia catena montuosa un varco creato da un enorme ghiacciaio (denominato William Beardmore, industriale e maggior finanziatore della missione). Ma la morte anche del quarto pony costringe gli esploratori a trasportare a mano le slitte con le provviste e le attrezzature. Inoltre il percorso sul ghiacciaio si rivela più impervio del previsto e si festeggia il Natale 1908 a 85° 51' S. Mancano però ancora 467 Km per raggiungere l'agognata meta e si calcola che le provviste non siano più sufficienti, causando nel gruppo delle paure e frizioni personali.

Shackleton non demorde, raziona il cibo e fa continuare la marcia a tappe forzate, ma il morale dei quattro esploratori ormai è a pezzi. Il 9 gennaio 1909 a 88° 23' S e a meno di 110 miglia (circa 180 Km) dalla meta, la spedizione si ferma sull'enorme plateau antartico, lo dedica al Re Edoardo VII, vi pianta la bandiera inglese e decide di tornare indietro. Ha raggiunto vari obiettivi ma non quello più importante; è sicuro che ben presto tenterà altre avventure. (Nel francobollo a lato l'immagine dell'esploratore in un francobollo emesso nel cinquantenario della morte.)

Anche il ritorno si presenta drammatico: le razioni vengono ridotte sempre più, le condizioni fisiche diventano molto precarie, anche per la marcia forzata onde giungere in tempo all'appuntamento con la nave Nimrod. Fortunatamente, allo stremo delle forze, il 23 febbraio il gruppo arriva a un deposito di viveri, approntato lungo la via del ritorno dagli altri amici della spedizione. Ultimi drammatici momenti alle prese con il blizzard ma alla fine, tutti salvi, Shackleton il 4 marzo può ordinare di tornare a casa. Il 23 marzo successivo sosta in Nuova Zelanda, da dove l'esploratore può inviare in esclusiva al quotidiano londinese Daily Mail il racconto della sua avventura. Tornato a Londra riceve ottima accoglienza di pubblico e diversi riconoscimenti ufficiali.

IL PRIMO FRANCOBOLLO del POLO SUD (1908)

Durante la sua prima spedizione antartica (1901/1904) Scott denomina il territorio, situato alla parte sinistra del Ross Ice Shelf (piattaforma ghiacciata di Ross), Terra di Re Edoardo VII (Edward VII Land, poi nota come Edward VII Peninsula), e l'altra a destra, con la costa alquanto impervia, Terra della Regina Vittoria (Victoria Land). Attualmente il tutto fa parte della “Ross Dependency” e viene considerato come un Protettorato della Nuova Zelanda.

Ed è proprio il governo neozelandese, con l'intento di finanziare e pubblicizzare la spedizione di Shackleton, a far sovrastampare verso la fine del 1907 24.000 francobolli da 1d della serie ordinaria Penny Universal con la dicitura “King Edward VII Land”.

Il “Penny UNIVERSAL”. Sino alla fine del 1900 il porto della lettera normale per l'interno della Nuova Zelanda è di 2d e per il Regno Unito di 2 ½d. Dal 1° gennaio 1901 la tariffa viene ridotta ad un solo penny e resa valida per le lettere inviate in tutti i territori dell'Impero britannico. Viene stampato il cosiddetto “penny universal” (a fianco l'immagine di un esemplare perfettamente centrato e dentellato), che riscuote un enorme successo tra la popolazione tanto da essere più volte ristampato sino al 1908, dapprima dalla ditta Waterlow & Sons e successivamente anche dall'altra ditta Royle & Sons.

Disegnato da Guido Bach, il francobollo, di colore generalmente di colore carminio o rosa-carminio, presenta una figura femminile in piedi (simboleggiante la Nuova Zelanda) con alle spalle un mappamondo e un battello postale. Prodotto in fogli contenenti 240 valori, viene venduto dall'inizio del 1901.

 

Il francobollo “KING EDWARD VII LAND. 100 fogli interi del “penny universal”, tagliati in blocchi composti da 60 valori ciascuno, vengono sovrastampati dalla ditta neozelandese Coulls, Culling & Co. Con la scritta posta in verticale su due linee “King Edward VII Land”. La sovrastampa tipografica si presenta di colore verde intenso. La perforazione, generalmente difettosa, va da 11 a 14, e a volte è mista. La carta è gessata e la filigrana presenta la scritta NZ con la stella a cinque punte.

Dei 24.000 esemplari stampati 23.492 vengono consegnati a Shackleton, che per l'occasione è nominato “post master” e può utilizzare uno speciale timbro annullatore rotondo recante la dicitura a semicerchio “BRIT. ANTARCTIC EXPD.(Spedizione Antartica Britannica) ed al centro su quattro righe: NZ, ora, mese/giorno e anno. Dei rimanenti francobolli 448 esemplari vengono inviati all' U.P.U. e 60 vengono trattenuti dall'Ufficio Centrale delle Poste di Wellington, capitale della Nuova Zelanda.

Sono noti pochissimi blocchi interi da 60 valori ed alcuni singoli esemplari anche con la dicitura “specimen”. Per diversi anni il catalogo statunitense Scott non ha inserito questo francobollo, ritenendolo creato appositamente per i filatelisti. In verità esistono molteplici lettere e cartoline, scritte dai membri della spedizione antartica e regolarmente recapitate, e altresì risulta documentato che diversi francobolli siano stati regolarmente venduti da Shackleton in Antartide ai compagni d'avventura. Il catalogo inglese Stanley Gibbons lo elenca, unitamente ai due successivi (vedere il secondo articolo), sotto la voce “ANTARTIC EXPEDITIONS – VICTORIA LAND”. Potrebbe sembrare una svista, ma così non è. Infatti i francobolli sono stati sovrastampati “King Edward VII Land”, in quanto la spedizione di Shackleton avrebbe dovuto creare il campo base in questa zona, ma, come abbiamo visto, le avverse condizioni climatiche lo hanno costretto a rifugiarsi sull'isola di Ross, facente parte della “Victoria Land” (Terra della Regina Vittoria). La prima data nota di utilizzo dei francobolli risulta il 15 gennaio 1908, come documentato da alcune lettere consegnate per la spedizione ad una nave d'appoggio per gli approvvigionamenti. Altre date importanti documentate sono quelle del 3 febbraio 1908 (giorno di apertura dell'Ufficio Postale in Antartide) e del 4 marzo 1909 (giorno della sua chiusura). (A fianco un francobollo obliterato con un annullo molto nitido portante la data del 27 febbraio 1908.)

Il suddetto catalogo Stanley Gibbons riporta:

1908 (15 Jan). Shackleton Expedition...

A1         1d rose-carmine (No. 356 Royle)

                 a. Opt double (doppia sovrastampa)

A1b      1d rose-carmine (No. 352c Waterlow).

Il francobollo A1 si riferisce alla tiratura della stamperia Royle & Sons, un valore singolo nuovo e in ottimo stato viene trattato a circa £ 400. Il francobollo A1b si riferisce al più raro esemplare appartenente alla tiratura della Waterlow & Sons e costa, sempre allo stato di nuovo senza linguella, circa £ 1200. Le differenze tra le due forniture sono formate da piccoli particolari e pertanto, a chi volesse acquistare entrambi gli esemplari, si consiglia rivolgersi ad operatori commerciali fidati e fornirsi di certificati peritali (a fianco ne viene riportato uno del 28 ottobre 1999 dello studio RAYBAUDI Experts di Roma, che perizia un valore nuovo "King Edward VII Land" A1; lo studio è specializzato per le perizie dei francobolli soprastampati di tutto il mondo). Nelle immagini in calce vengono riportati alcuni esemplari con l'indicazione, solo per quelli sicuri, della stamperia. Ci ripromettiamo di chiedere aiuto agli esperti per dare in futuro maggiori dettagli.  

Tutti le immagini e francobolli riportati nel presente articolo appartengono a società e collezionisti. Vengono utilizzati da questa Associazione solo a scopo culturale e divulgativo.

 

 

 

 

Un esemplare nuovo, tiratura sicuramente Royle, come...
...accertato dalla presenza di una piccola linea sul bordo a sinistra.
La filigrana dei francobolli: lettere NZ e stella a cinque punte.
Un altro valore (tiratura Royle ?).
Un terzo esemplare (tiratura Royle ?).
Un esemplare probabilmente appartenente alla tiratura Waterlow,
Ancora un altro (tiratura Waterlow ?).
Esemplare nuovo (tiratura Waterlow?).